Ricercatori dell'Istituto San Raffaele scoprono proteine «chiave» per la crescita del glioblastoma. Possibili prospettive per la terapia.
MILANO - Un gruppo di ricercatori dell’Istituto San Raffaele e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca coordinati da Angelo Vescovi, ha scoperto un meccanismo che blocca lo sviluppo delle cellule del Glioblastoma Multiforme (GMB) e quindi la crescita del tumore cerebrale più frequente nell’uomo, purtroppo ancora incurabile. La ricerca è stata condotta in collaborazione con collaborazione con l’Istituto Neurologico Besta, la University of Queensland (Australia), la StemGen Biotech e la John Hopkins University di Baltimora (Usa).L’importante scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha dimostrato che le cellule staminali che generano il glioblastoma possiedono gli stessi meccanismi di controllo della moltiplicazione cellulare delle staminali cerebrali normali. Si tratta di un insieme di interruttori, detti recettori di membrana, localizzati sulla superficie di quelle cellule che danno origine al tumore e che vengono attivati da proteine specifiche. Queste proteine sono le proteine morfogenetiche ossee (BMPs). Quando le cellule staminali tumorali del glioblastoma umano vengono esposte alle BMPs si attiva un meccanismo che prima ne interrompe la moltiplicazione e in seguito determina la loro maturazione in cellule «normali» del cervello, quali neuroni e glia (tessuto connettivo del cervello).
PROSPETTIVE - La scoperta potrebbe portare a terapie potenzialmente innovativa per il glioblastoma umano: non mirare più a colpire in modo generico tutte le cellule tumorali, ma attaccare solo quelle cellule, non numerose, che sono la vera causa del glioblastoma. Spiega Angelo Vescovi: «Poiché all’interno delle cellule staminali del glioblastoma umano si accendono una serie di meccanismi molecolari specifici quando queste vengono attivate dalle proteine BMPs, è ora possibile identificare nuovi bersagli molecolari e genetici fino ad oggi insospettati da colpire nel tentativo di fermare questo cancro incurabile. Desidero sottolineare però che è necessario essere prudenti: prima di una possibile applicazione clinica saranno necessari almeno due anni in cui verificare la possibilità di una sperimentazione sull’uomo».
CHE COS' E' IL GLIOBLASTOMA - Il glioblastoma multiforme Il Glioblastoma Multiforme (GBM), nome più comune del Glioma di grado IV, è una forma di tumore al cervello altamente aggressiva e maligna, in grado di crescere rapidamente e di infiltrare vaste aree di tessuto cerebrale, sviluppandosi inevitabilmente in forma letale. I gliomi rappresentano oggi il tipo di tumore cerebrale più comune nell’uomo. Tra questi, il glioblastoma multiforme è il più frequente e rappresenta circa il 30% di tutti i tumori cerebrali. Negli adulti colpisce prevalentemente i maschi in età tra i 50 e i 60 anni. Il glioblastoma multiforme non ha sedi assolutamente tipiche: può occupare più o meno estesamente un intero lobo (spesso frontale o temporale) o estendersi a più lobi, raggiungendo anche le strutture profonde ed invadendo anche l’emisfero opposto coinvolgendo il corpo calloso (glioblastomi a farfalla).
06 dicembre 2006
3 commenti:
E' una bella notizia, Simone
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