ROMA - Potrebbe imprimere una svolta nella ricerca di nuovi farmaci per combattere la sclerosi multipla lo studio annunciato da una ricercatrice dell'Istituto superiore di sanità che ha scoperto un forte legame tra la presenza di un virus molto comune, l'Epstein Barr, e la malattia neurologica. Lo studio condotto dal Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell Istituto Superiore di Sanità e pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista americana The Journal of Experimental Medicine, ha rivelato che il virus di Epstein Barr molto diffuso tra la popolazione, in alcuni casi innesca una serie di processi ancora non tutti noti diventando la causa principale della sclerosi multipla.
Utilizzando materiale autoptico di 22 pazienti conservato nella banca dei tessuti dell'Imperial College di Londra, Francesca Aloisi ha mostrato per la prima volta la relazione causale tra la presenza del virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni cerebrali tipiche di questa malattia. "Da tempo - spiega la coordinatrice della ricerca svolta insieme a Barbara Serafini - si ipotizzava una correlazione tra infezioni virali e la sclerosi multipla; ora abbiamo dimostrato che il virus di Epstein-Barr è presente nelle placche di demielinizzazione di tutti i casi analizzati e promuove la risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale". "Gli studi epidemiologici precedenti - aggiunge Aloisi - indicavano una possibile associazione tra agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è con quale meccanismo il virus induce la malattia". Ma ecco cosa avviene secondo i ricercatori dell'Iss: il virus viene trasportato nel sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule che fabbricano gli anticorpi. "Queste cellule spiega Aloisi - riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica che circonda e protegge il tessuto nervoso; una volta penetrati nel sistema nervoso centrale, i linfociti B infettati si espandono costituendo una riserva occulta di virus".
A questo punto il sistema di difesa dell'organismo tenta di combattere l'invasione tentando di eliminare il virus dal sistema nervoso centrale e crea una risposta infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche tipiche della malattia legate alla demielinizzazione e dei deficit neurologici. Il virus di Epstein Barr, ricorda la studiosa, è è presente nel 90% della popolazione ed è responsabile della mononucleosi infettiva, tuttavia per scatenare la sclerosi multipla sono necessari fattori genetici e ambientali. "Il risultato dello studio è straordinario commenta Enrico Garaci, presidente dell Iss. "Da oggi potremo valutare meglio sia le terapie attualmente disponibili sia eventuali strategie di prevenzione. Attualmente questa ricerca è finanziata nell ambito del Sesto Programma Quadro dell Unione Europea - continua il Presidente e l importanza dei risultati raggiunti, oltre a confermare di avere giustamente indirizzato le nostre risorse, ci stimola a continuare a dedicare energie importanti in questa direzione".
Fonte | ansa.it
06 novembre 2007
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